Escludendo il postumo "Magic ritual" (sorta di colonna sonora rilasciata nel 2005, ma composta nel 1990) era da ben ventisei anni (l'ultimo "Praeternatural" risale infatti al 1980 e sembrava dover chiudere la loro carriera) che gli ANTONIUS REX non pubblicavano materiale sotto tale monicker.
"Switch on dark" riprende il cammino esoterico interrotto nel 1980, essendo legato da quel filo mistico che ha sempre fatto da tramite ai vari dischi del duo marchigiano, albums concepiti come tappe di un viaggio iniziatico cominciato nel lontano 1969.
Antonius Rex riesce nella difficilissima impresa di attualizzare il proprio sound ai tempi odierni, senza snaturalizzarne le sue principali fondamenta e caratteristiche.
Rispetto al passato il cantato declamatorio di Barocchetti è ridotto all'osso (quasi scomparso, si può dire), mentre gli altri elementi ci sono tutti: orrifiche note d'organo, ipnotiche litanie, atmosfere paralizzanti ed il consueto alternarsi fra chitarre hard e porzioni tastieristiche/operistiche. La lunghissima (oltre venti minuti, un'opera nell'opera) title track e, soprattutto, la spiritica "Fairy vision" possono essere state concepite solo da chi da anni vive in stretta relazione con l'occulto e non lo teme.
- MARCO CAVALLINI -