Per celebrare il loro decimo anniversario i Forgotten Tomb hanno avuto un'ottima
idea; non una semplice raccolta, ma una proposizione moderna delle songs che
hanno più caratterizzato la loro carriera, eseguendo il tutto in presa diretta in sole due sessioni di registrazione.
E' quindi questa l'occasione di ascoltare i vecchi brani suonati con il groove e l'attitudine rock che il gruppo piacentino ha incorporato in questi ultimi anni; da rimarcare inoltre la tecnica sopraffina ed il caldo feeling live col quale possiamo sentirli oggi.
E' stupefacente che un pezzo come "Solitude ways" pur privo della freddezza della versione originale non perda nulla della sua negatività di fondo, una cosa che accade anche con le ottime "Subway apathy", "Scars", il medley "Disheartenment/Alone/Steal my corpse" e l'incredibile versione ultra doom di "Entombed by winter/House of nostalgia" (ancora più lente delle originali!).
Canzoni che si può avvertire essere suonate con un approccio diverso rispetto al passato; se prima era l'autocommiserazione ad emergere da esse, oggi è il senso di presa di coscienza dei propri mezzi/forze ad apparire per primo.
Il cantato è aggressivo, ma ormai fuori dai lidi black metal, un genere che oggi i Forgotten Tomb sembrano appena sfiorare solo in certe soluzioni.
Ovviamente l'interesse principale è per l'inedito "Spectres over Venice", un brano che conferma tutti gli elementi tipici dello stile dei nostri; arpeggi malinconici, chitarre soliste di stampo Paradise Lost/Katatonia in una canzone che ha comunque un maggiore "tiro" rispetto alla cose passate del quartetto (che sia questa la strada intrapresa dai nostri?).
Per i fans del gruppo una chicca da non lasciarsi sfuggire assolutamente.
- MARCO CAVALLINI -