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IMAGO MORTIS
"Ossa Mortuorum e Monumentis Resurrectura"
Drakkar Productions - 2020

Sei anni di silenzio non sono pochi. Ma quando non si ha nulla da dire che abbia senso si sta zitti, attendendo che venga l'ora di riaprire la porta. Gli Imago Mortis la riaprono alla grande, realizzando "Ossa Mortuorum e Monumentis Resurrectura", ovvero " Le ossa dei morti risorgeranno dai sepolcri "; questo è il titolo del nuovo album.
Da sempre il gruppo si definisce Black Occult Metal, e fin dalla iniziale "Al Passo con L'Eresiarca" si capisce che mai come ora il termine è corretto.
Al lato musicale si unisce perfettamente quello lirico, basato su testi che utilizzano italiano corrente e antico del '500 e '600, latino e lingua bergamasca per esprimere le loro trame.
Caratteristica principale è la notevole variazione di ritmi; l'alternanza e l'incontrarsi tra funeree porzioni doom e sfuriate black raggiungono l'apice in "Pactum est" e "Horribile cose che né boschi" (ottima la performance vocale dell'ospite G/Ab Volgar), esempi perfetti. Veri e propri racconti trasposti in note, divisi in paragrafi che vanno poi ad unirsi a formare un unico capitolo. Nero.
La conclusiva ".....in libro diaboli" riprende le note di "Pactum est" estremizzandone il lato drammatico con l'aggiunta di un desolate violino che suona sopra un sottofondo di registrazioni naturali; colonna sonora per dare voce a ciò che si può provare intrappolati in un bosco durante una tempesta.
Come recita perfettamente il testo, "Nigra nocte, Obscure fidei".

- MARCO CAVALLINI -