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RITI OCCULTI
"Secta"
Epidemie Records - 2013

Mai come in questo caso il nome del gruppo fu più azzeccato.
RITI OCCULTI sono un quintetto proveniente da Roma e il fatto che tre quinti del gruppo siano donne e la band non si avvalga dell’apporto delle chitarre già di per sé crea un certo fascino/attesa su quanto si andrà ad ascoltare.
Questo loro secondo album “Secta” pare la colonna sonora che potrebbe essere benissimo adottata per fare da sottofondo a pratiche segrete da condividere con pochi e selezionati individui.
Loro stessi descrivono il disco come un viaggio dentro l’alchimia attraverso i segreti che contraddistinguono i molteplici linguaggi e significati che questa materia comporta.
Il flyer promozionale parla di “Blackened Doom Metal”, ma un disco come “Secta” non ha generi fissi a cui riferirsi, qui è l’atmosfera nera a regnare, aldilà di ogni genere di riferimento.
Segnalato il muro sonoro dato dalla sezione ritmica e l’equilibrato incrocio fra le voce growl di Serena e quella angelica/pulita di Elisabetta, a mio avviso la marcia in più è data dai synths di Sara che oltre a dare il tocco occulto e horror al mood dell’intero album, hanno il merito di rendere ancora più pesanti le porzioni slow e, dall’altra parte, più dinamiche quelle mid tempos.
Più di una volta nel corso dell’ascolto mi torna alla mente un album culto della scena occult/esoteric doom italiana, il mitico “Lando f mystery” dei veronesi Black Hole, visto anche l’ingesso di certi elementi space/psych tipici degli anni ’70, atti a rendere ancora più ipnotica l’atmosfera del disco, che raggiunge il suo apice nella spiritica “Aurum”.
- MARCO CAVALLINI -