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BEATRIK
"Dicembre In Nero"
agosto 2005
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Risponde il leader Francesco Marinello

Cominciamo con una breve storia della band.

Le prime canzoni dei Beatrik risalgono all'autunno del 1998. Nel 2000 e nel 2001 sono stati rilasciati i due demo-tape "Flames" e "The infernal wolf is still hunting". Nel 2002 si è aggiunto Vidharr alla batteria e in quell'anno abbiamo registrato il primo album "Journey through the end of life" con l'aiuto di Ferghus in veste di session in alcune parti di basso. Questo lavoro è stato rilasciato subito su vinile dalla Serpens Caput e successivamente, nel 2004, su CD dalla Total Holocaust. Nel marzo del 2005 è uscito il secondo album "Requiem Of December" grazie all'Avantgarde Music.

E' passato qualche mese dall'uscita di "Requiem of December"; riascoltandolo oggi cambieresti qualcosa o ne sei tuttora soddisfatto al 100%?

No, sono ancora molto soddisfatto del lavoro svolto perchè tutt'ora sono convinto di aver fatto un qualcosa che rispecchia quello che mi ero prefisso di fare e cioè della musica profondamente funerea e disperata. Attualmente non riesco più ad ascoltare il disco a causa del troppo tempo dedicatogli in sede di composizione, registrazione, mixaggio, ecc. ma non è il giudizio di oggi che conta.

Quali reputi le maggiori differenze fra i due albums?

Questo secondo è stato creato essenzialmente per mostrare quanto sconfortante e triste possa essere il Black Metal dei Beatrik, tralasciando volutamente altri aspetti quali la tecnica e la ricercatezza di alcuni riffs che magari si potevano ascoltare sull'album precedente. Le differenze tra il primo ed il secondo mi sembrano evidenti, a partire dalla voce, meno gridata ma più disperata per arrivare al sound che ora risulta sicuramente più professionale. In "Requiem." ci sono anche diverse parti Doom, completamente assenti in "Journey.". Per finire, il secondo album possiede sicuramente un'atmosfera più cupa ed eterea rispetto al primo.

Ho letto che "Requiem of.." rappresenta le emozioni e le sensazioni che provavi durante il periodo di composizione. Ne deduco che non sia stato un periodo particolarmente felice,o sbaglio?

Per alcune ragioni che non vado a spiegare, quest'ultimo periodo è stato sicuramente il più difficile per me, dal punto di vista psicologico e credo che l'album rappresenti alla perfezione alcuni dei momenti che ho dovuto affrontare. Fortunatamente le ora le cose vanno decisamente meglio e spero che questa situazione vada avanti così.

Leggendo i titoli pare che musica e parole si completino gli uni con gli altri; è così?

Dal mio punto di vista, credo proprio di si. Entrambi esprimono la tristezza e la malinconia di certi miei pensieri, legati anche all'oscurità della natura.

Chi ha avuto l'idea del bellissimo cover artwork?

Le foto dell'artwork le ho scattate personalmente nei dintorni della zona in cui vivo e pure l'impostazione generale della copertina è frutto di una mia idea. Anche per quel che riguarda questo aspetto, sono totalmente soddisfatto perchè credo che le immagini e la tonalità di colore adottata si leghino perfettamente alla musica contenuta nel disco.

La freddezza e la maestosià dei paesaggi che circondano i luoghi in cui vivi, hanno in un qualche modo influenzato le composizioni dell'album?

Amo molto la natura che mi circonda e questo non è certo frutto di un clichè tipico del Black Metal degli anni '90, vivendo questo fin dalla nascita. Quando passeggio nei boschi delle montagne che mi circondano riesco a riflettere particolarmente bene su me stesso, sulla mia musica, spesso mi vengono buone idee e giungo a decisioni che si rivelano sagge. Non so quanto sia grande l'influenza di tutto questo sulle mie composizioni ma sicuramente i paesaggi e il clima modificano in qualche modo il mio stato d'animo e questo probabilmente si riflette anche sulla musica, non solo di quest'album.

Un tuo parere su queste bands: Forgotten Tomb, Shining, Dolorian e più in generale sulla scena cosiddetta depressive. Senti di farne parte?

Sinceramente non mi piace tanto questa classificazione troppo rigida delle band all'interno di presunti sotto-generi. Non conosco la musica di molte band che suonano questo tipo di Black Metal e non saprei dare un giudizio obbiettivo sul movimento. Sono tutt'altro che aggiornato sulle uscite discografiche che, oggigiorno, a me sembrano davvero troppe. Riguardo le tre band da te menzionate, posso dire senz'altro di stimarle da un punto di vista musicale, anche se conosco solo pochi dei loro lavori. Dal lato dell'immagine e delle dichiarazioni tenderei ad essere più critico semplicemente perchè loro hanno fatto delle scelte che io ho preferito non fare. Ho sempre sostenuto che la gente avrebbe dovuto accorgersi dei Beatrik soprattutto per la musica e quindi non è difficile capire il perchè non condivida appieno certe cose. Purtroppo o per fortuna, il music business è fatto anche di immagine e di dichiarazioni forti.

Ci sarà mai l'opportunità di vedervi dal vivo?

Credo proprio che nessuno vedrà mai i Beatrik suonare dal vivo. E' completamente fuori dalla logica e dal concept della band che si basa maggiormente su altri aspetti, completamente all'opposto, quali l'isolamento e la solitudine, per esempio.

Cosa rispondi alle voci che ti descrivono come la persona più misantropa e solitaria dell'intera scena estrema italiana?

Non sapevo che qualcuno pensasse questo di me. Comunque, sicuramente sono sempre stato più solitario e riflessivo rispetto alla media della popolazione e sicuramente anche della media dei cosidetti black-metallers. In ogni caso, credo di comportarmi solamente in maniera coerente con quello che è la mia musica e la mia personalità, senza sforzarmi di essere quello che non sono. Mi fanno un po' ridere quelli che predicano la misantropia nei propri testi ma che poi sono sempre in giro a vedere concerti o nei pub in compagnia e, purtroppo, sono la maggior parte.

Commenti finali?

Come al solito non ho nessuna dichiarazione particolare da fare. Voglio solo ringraziarti del supporto che stai dando ai Beatrik attraverso quest'intervista.

- MARCO CAVALLINI -