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UFOMAMMUT
"Galassia Nera"
febbraio 2008
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Rispondono Urlo, Poia e Vita

"Idolum", il nuovo album. Lento, pesante, psichedelico, spaziale, oscuro, liquido. Gli aggettivi potrebbero continuare a lungo. Voi come lo descrivereste?

Poia: È il nostro ultimo album, e come sempre si dice in questi casi, il migliore che potevamo fare.
Urlo: "Idolum" è nato in un periodo molto breve. Dall'uscita di "Lucifer Songs" avevamo solo due brani finiti ('Nero' e 'Stardog') e molte bozze, oltre ad un notevole desiderio di sperimentare e comporre nuove atmosfere. Tutto è nato, si è sviluppato ed è mutato in un paio di mesi. Alcune parti sono state studiate durante la registrazione del disco, che rappresenta un passo sicuramente nuovo nel nostro cammino. Credo sia il disco più maturo, il più "pesante" e al tempo stesso "abbordabile".
I brani sono intrisi di sonorità gravi e melodie, la voce tesse quasi tramature pop... mi piace questo disco e mi diverto molto a suonarlo. E spero che ad ogni ascoltatore dia un'idea differente :-)
Vita: Aggiungerei ritmicamente ipnotico, violentemente incisivo e strutturalmente semplice, anche se quest'ultima definizione non mi convince pienamente. Ma suonava bene!!

Ascoltando "Idolum" viene da pensare che mai come oggi il nome Ufomammut sia perfetto per descrivere la vostra musica, spaziale e pachidermia. Cosa vi portò agli inizi a scegliere questo monicker?

Poia: Ufomammut ci piaceva per come "suonava" e per la creatura che evocava, un ibrido nato dall'incontro tra passato e futuro, lontano nel tempo e nello spazio rispetto alla nostra dimensione quotidiana. E sembrava perfetto per descrivere la nostra idea di musica, grezza e cerebrale allo stesso tempo.
Urlo: Era un nome che girava nell'aria da tempo, descriveva l'unione del passato e del futuro e suonava decisamente possente. Quindi la scelta è stata ovvia...
Vita: Il motivo che portò a questo nome è diventato quasi un racconto tradizionale dove la storia si è mischiata alla fantasia. La leggenda narra di una lettera che Poia un giorno scrisse ad Urlo nominando od inventando, non si sa per quale motivo, Ufomammut e da li è nata una religione.

Un titolo semplice, una sola parola facilmente ricordabile: perché "Idolum" (spettro)?

Urlo: Idolum è nato in studio, da giorni cercavamo un titolo, un'idea che raccogliesse l'intera atmosfera del disco. Pensavamo a questa idea dello "spirito", dello "spettro". La parola "idolum" è perfetta e si lega anche alle nostre radici linguistiche, essendo latino.
Poia: Potrebbe essere la massa mancante nel conteggio della materia dell'universo. È prevista dalle teorie della fisica, ma non è mai stata rilevata dagli strumenti. La materia oscura.
Vita: La parola ha vari significati, tra questi quello che preferisco per descrivere "Idolum" è "immagine mentale", è più ampio come concetto, dà più spazio alle fantasie di chi ascolta la musica. Anche se spettro ha certamente il suo fascino e mistero, lo trovo, però, meno adatto.

Le pause fra i brani sono brevissime ed in alcuni casi inesistenti, al punto da far risultare l'album un unico blocco/fluido di cemento sonoro. È stata una vostra precisa intenzione?

Poia: Anche i nostri precedenti lavori avevano questa caratteristica. In "Idolum" è ancora più evidente perché i brani sono essenziali e precipitano rapidamente uno nell'altro.
Vita: Tranne in qualche caso tutti i nostri dischi non hanno pause fra i brani, e in quei rari casi in cui esistono fanno semplicemente parte del pezzo o sono stacchi un po' più lunghi del "normale". Nonostante i quattro "figli" di Ufomammut non siano esattamente dei "concept album", sono però strutturati come un unico viaggio spaziale dove non sono previsti scali, come se si venisse "trascinati" direttamente a destinazione.
Urlo: Abbiamo deciso di creare due versioni di "Idolum". Una per il doppio vinile ed una per il cd. Sono diverse tra loro. Sul cd esistono parti che sul vinile non sono presenti e viceversa. Sono due modi di ascoltare la musica differenti, chi ama il vinile capirà. Ho letto che ci hanno "accusati" di fare mosse da major... è solo un atteggiamento di rispetto ed amore per il vinile. Nell'lp esistono quattro pause forzate, quindi l'atmosfera cambia e si dilata. Su cd il flusso sonoro è continuo e differente. "Hermeat" non stava bene sulla versione cd, così come l'ambient che c'è tra "Void" ed "Elephantom" non rientrava nel doppio lp...Chissà che un giorno non decideremo di fare uscire anche una versione video...

C'è una canzone che ritenete particolarmente rappresentativa dell'album?

Poia: Credo sia "Void", sotto ogni aspetto.
Urlo: Amo "Void" e "Stigma" soprattutto.
Vita: Non trovo che ci sia un pezzo più "Ufomammut-style" piuttosto che un altro, anche se diversi tra loro come atmosfere o ritmi tutti insieme creano un cuore che pompa sangue nelle vene della
pachidermica creatura. È come se fosse un vero cuore con le sue aritmie. Personalmente il brano che mi piace di più, anche da suonare dal vivo, è "Destroyer", una specie di sequenza di schiaffoni alla Bud Spencer e Terence Hill.

"Nero" è il titolo di uno dei nuovi brani, e nere sono le atmosfere evocate dall'album. Credete sia questo il colore adatto a descrivere la musica odierna degli Ufomammut? O pensate ve ne siano altri?

Urlo: Il nero snellisce. Il rosa, ad esempio, non è un colore per noi, bisogna saperlo portare...
Poia: Penso anche io al colore nero, ma non è il nero funebre. Piuttosto è il colore della densità assoluta.
Vita: Non riesco molto ad associare i colori alla musica ma credo che il nero sia uno di quelli che si sposi meglio con il sound di Ufomammut, ascoltando i nostri lavori sicuramente non vengono portati alla mente colori vivi tipo il giallo o l'arancione ma toni più scuri, tetri e tristi.

Justin Oborn (Electric Wizard) tempo fa dichiarò che per lui psichedelia significa terrorizzare l'ascoltatore con enormi e tremendi riff. A giudicare da "Idolum" pare che la pensiate allo stesso modo. Voi che concetto avete di musica psichedelica?

Vita: Ahh!.. se lo dice lui... Ognuno ha il proprio concetto di psichedelia e può esprimere la propria idea. Credo semplicemente che le atmosfere psichedeliche debbano ipnotizzarti rendendoti schiavo ma contemporaneamente lasciandoti la piena libertà di scegliere il trip mentale che più ti si addice, cercando quello che più ti soddisfa.
Poia: La psichedelia è il viaggio. L'esplorazione degli spazi sconfinati, la tensione verso la frontiera e l'ignoto. Della mente umana. Una parabola rappresentata da Kubrick in 2001 Odissea nello spazio. Il terrore non c'entra. Piuttosto la meraviglia.
Urlo: Non saprei. Ci piace sentire la musica che facciamo dalle vibrazioni che escono dai nostri strumenti. Non ci siamo mai "imposti" di comporre enormi e tremendi riff... Ogni nota viene spontanea senza pensare troppo. Potrebbe accadere che il prossimo disco sia folk, o pop, o hip hop...

Sembra che col passare degli album le vocals abbiano assunto un ruolo sempre più marginale/secondario, arrivando a fondersi, o meglio, nascondersi nella musica. Prevedete in futuro l'abbandono totale di esse?

Urlo: Penso che le vocals di "Idolum" siano le più belle che abbiamo realizzato fino ad oggi, le più importanti perché danno ai brani la loro identità. Ne vado particolarmente fiero.
Poia: Non sappiamo che succederà in futuro. In ogni caso i cantati sono sempre stati importanti per Ufomammut, e ancora di più in "Idolum". Fondamentali proprio perché fanno parte del flusso sonoro, come gli altri strumenti. Toglili e tutto perde di senso.
Vita: Sicuramente no, è come se ci fosse una futuristica idea di abbandonare il moog Taurus o un qualsiasi altro strumento... Le voci di Ufomammut sono importanti tanto quanto la chitarra o il basso, tutto deve avere lo stesso peso, mai si è pensato di tenerle più alte o viceversa rispetto al resto.

Credete che l'esperienza dello split coi romani Lento abbia in un qualche modo influito sul songwriting di "Idolum"?

Poia: No, songwriting, struttura dei brani, cantati risentono poco delle influenze esterne. Sono anni che suoniamo sempre lo stesso brano, nella tonalità del SI. L'esperienza con i Lento ci ha portati invece a rivedere alcuni nostri "atteggiamenti", e ci ha insegnato una maggiore coesione sonora e compattezza. A mettere a fuoco meglio gli strumenti che avevamo a disposizione e a concentrare le energie.
Vita: Tutto ciò che ti circonda influisce sulle tue creazioni. La vita è un pentolone pieno di idee dove si possono "pescare" ispirazioni per poter creare forme d'arte.
Urlo: Penso che i Lento ci abbiano insegnato ad essere più precisi.

Supernatural Cat è la vostra etichetta discografica/artistica. Quali caratteristiche deve avere un gruppo per colpirvi/convincervi ed essere messo sotto contratto?

Urlo: SupernaturalCat è l'etichetta di Malleus, cioè 2/3 di Ufomammut :-)
Un gruppo deve semplicemente piacerci ed essere originale, avere qualcosa da dire.
Poia: Difficile da spiegare: deve avere qualcosa di nuovo da dire, e deve dirlo come se non ci fosse nessuno ad ascoltare. Senza pose, atteggiamenti, cliché. Solo la musica.

Vi ho visto diverse volte dal vivo e ho notato che avete quasi completamente abbandonato le canzoni del debutto "Godlike Snake". Ritenete quel disco obsoleto e/o superato?

Poia: No, è che non ce lo ricordiamo più...
Urlo: Dopo un po' ci si stufa di suonare sempre gli stessi pezzi e si passa a cose nuove. A volte "sfoderiamo" qualche pezzo da "Godlike Snake" e ci sentiamo giovani e spensierati...
Vita: Il problema è che ci stanchiamo presto di suonare sempre le stesse cose, ecco perché "Godlike Snake" non fa più parte delle nostre scalette da un po'. Cerchiamo un pubblico che ha sempre fame di qualcosa di nuovo da ascoltare.

L'anno prossimo ricorrerà il decimo anniversario della formazione del gruppo, avete in mente qualcosa di speciale da regalare ai fan? Magari un live CD/DVD?

Urlo: Dei pupazzi porta-shampoo a nostra immagine e somiglianza.
Vita: Stiamo organizzando un casting per girare un film che si intitolerà "Gli Ufo e i porno Mammut dieci anni dopo" e sarà in regalo in tutte le edicole ed autogrill come allegato a "Novella 3000"... E poi verrà proiettato sul pubblico dei nostri concerti come facevano 40 anni fa i Pink Floyd.
Poia: Ci regaleremo un lifting.

Siete stati fra i primissimi in Italia a scoprire e sfruttare le potenzialità di Internet nella comunicazione/esposizione di una band. Credete che oggi senza un sito o una pagina MySpace si sia tagliati fuori del tutto?

Urlo: Guarda, io credo che MySpace e simili abbiano rovinato la musica. È pieno di band inutili oggi che girano su internet, che è un'arma a doppio taglio.
Poia: Internet è un veicolo molto rapido e democratico, oggi sicuramente importantissimo. Da solo non basta, però. È un magma in rapidissimo mutamento, e i gruppi nascono e muoiono come effimeri insetti. Proprio per questo credo che il rock sia ancora fatto di ore passate in sala prove, nonostante tutto.
Vita: Sicuramente Internet dà molte più possibilità di farsi conoscere rispetto a quando non c'era, anche se i gruppi del passato non l'avevano ma nonostante tutto sono riusciti a farsi conoscere. Il problema forse è che il web dando voce a tutti straripa di band, che spesso propongono i loro lavori con assoluta mancanza di originalità.

Cosa e quanto rappresentano per voi la musica e l'arte? Riuscite ad immaginare le vostre vite senza di esse?

Urlo: Perché no? Mi vedo in poltrona, grasso e sfatto che mi sparo il grande fratello dalla mattina alla sera. Bell'immagine, no?
Poia: Non conosco altre vie per "trascendere". Nessuna droga o religione può essere migliore o più efficace.
Vita: Assolutamente non riuscirei a vivere senza musica, da quando mi sveglio alla mattina fino a quando chiudo gli occhi la sera ho necessità di ascoltarla. È l'unica cosa che non tradisce mai gli amici!! Il silenzio mi annoia tranne quando "parla" la natura con i suoi animali e/o le sue creature, infatti vivo in campagna e la amo.

A voi le parole finali.

Vita: Come al solito un grazie immenso a tutti coloro che ci seguono e ci aiutano a far vivere e respirare Ufomammut.
Urlo: Chi ci ama ci segua.
Poia: Asnehcchesna.

- MARCO CAVALLINI -