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LORD AGHEROS
"Il mondo arcano"
Maggio 2010
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Risponde Evangelou Gerassimos.

Ciao Evangelou; puoi iniziare spiegando il significato del monicker Lord Agheros?

 

E’ un gioco di parole con la radice del mio nome Gerassimos. Mettendo l’alfa privativo davanti si annulla il suo significato divenendo quindi “senza età, immortale” e via dicendo.

Lord Agheros è un solo project; a cosa è dovuta questa scelta? Stai cercando altri musicisti oppure credi che continuerai sempre così anche in futuro?

 

E’ una scelta ben ponderata sin dall’inizio. Nel corso degli anni, ho avuto parecchie band, ma il desiderio di creare qualcosa di personale era sempre più forte, non c’era il bisogno di avere un parere, c’era solo la voglia di imprimerlo con le note, tutto un percorso personale, anche nello stile e composizione. Si, continuerò così anche e soprattutto in futuro

Parliamo del nuovo "Of beauty and sadness"; io lo trovo più malinconico e meno oscuro rispetto al precedente "As a sin". Confermi questa mia tesi?

 

Sensazione esatta. Tengo a precisare che OBAS, va chiudere un discorso nato con Hymn nel 2006, l’aspetto malinconico con quella nota di speranza che sembra cogliersi con l’andare dell’album è sinonimo di rassegnazione di fronte all’evidenza delle cose, dello scorrere degli eventi, fino alla completa metamorfosi interiore ed esterna. Una sorta di forgiatura emozionale decadente. Le sonorità di OBAS erano necessarie a compiere questo lungo percorso.

"La bellezza e la tristezza"; in quale modo pensi queste due componenti possano convivere?

 

Basta guardarsi attorno, allo specchio, chiudere gli occhi e scoprire, o forse essere consapevoli, che dietro un velo bellissimo le crepe non sono mai del tutto coperte, ma solo celate. Il tempo passa e la coscienza dell’arrendersi nel poter non più carpire alcune cose, fa dipingere sul tuo volto un sorriso malinconico mentre ti allontani da quello che non ti appartiene più. Credo che la copertina di OBAS rispecchi perfettamente questo mio concetto.

Come nasce una canzone dei Lord Agheros? Hai bisogno di sensazioni, luoghi particolari per trovare l'ispirazione e comporre?

 

Non le vado a cercare, le sensazioni sono parte fondamentale del nostro essere. Una cosa che ho ripetuto spesso è che, con il mio modo, adoro mettere in musica sensazioni ed emozioni, come una sorta di colonna sonora. Non c’è luogo migliore che dentro se stessi.

L'etichetta discografica definisce, a mio avviso perfettamente, la tua musica come "Arcane Metal". Concordi con questa descrizione o ne useresti delle altre?

 

Ho letto di tutto nel tempo, da recensioni assurde, a terminologie che sconoscevo, ma quello che conta più di tutto è quello che l’ascoltatore riesce a carpire. Odio le etichette ed i clichè. La mia musica ne è la prova, tutto richiama qualcosa al quale non puoi dare un nome. Molta gente viene sviata dal fatto che, avendo letto black metal non trovi la tirata o le chitarre sparate, quindi, che senso ha dare un tag a qualcosa che già conosci e ti militi a ritrovare. Mille volte lasciarsi trasportare senza basarsi su indicazioni che ti portano dove già sai, magari proprio fuori casa… e  pensi di essere ai confini del mondo.

Pur nella sua malinconia la musica di Lord Agheros lascia entrare dei raggi di sole al suo interno; vedi la luce alla fine del tunnel?

 

Tutto è luce, tutto è buio, basta una leggera coltre di nebbia e tutto cambia, basta un leggero scorcio dentro la nube più oscura e tutto cambia. Punti di vista

Mi ha colpito l'iniziale "Prayer for a memory", echeggiante certe cose dei grandi Dead Can Dance. Credi comporrai ancora altri brani sulla stessa lunghezza d'onda sonora di esso?

 

Mi limito a dire che il prossimo lavoro avrà qualcosa che porterà non pochi cambiamenti, pur mantenendo il mio stile. La trilogia è chiusa, adesso aspettatevi di tutto.

Credo che l'utilizzo delle screaming vocals sia l'unico legame con il metal estremo; prevedi nel futuro l'abbandono totale di esse a favore di un cantato più gotico/pulito?

 

Può darsi, ma preferisco non svelare cose chiave.

La copertina è davvero bella e suggestiva; chi ha curato l'artwork dell'album?

 

La Monochrome  Art, curata da Valentina Mangieri, e Michela Ruggeri per le foto, queste due donne meravigliose hanno saputo dare un volto a quello che volevo.

Le ringrazio ancora oggi per la loro serietà e professionalità.

Cosa, quanto rappresenta per te la musica? Riesci ad immaginare la tua vita senza di essa?

 

Chi è quel folle che vivrebbe senza musica?

Quali sono i cinque dischi fondamentali per la tua formazione musicale? Quelli che ti hanno fatto venire la voglia di mettere in note le tue idee ed emozioni; puoi elencarne anche di più, se vuoi.

 

Non ho dischi fondamentali, ho tutta la musica dentro. Se mi fossi fissato con qualcuno o consumato 5 o più album nel tempo, beh non avrebbero fatto altro che condizionarmi nel comporre.

Tutto, dal vinile, al nastro, al digitale al soffiare del vento è musica, riesci a trovare di meglio?

Cosa stai ascoltando in questo periodo?

 

Ho una playlist così varia in questo momento dove puoi trovarci pure dentro le sigle dei cartoni ‘70

Hai altri interessi oltre alla musica?

 

Tantissimi, li devo elencare? J

Grazie per l'attenzione; lascio a te le parole finali.

 

Grazie a voi per lo spazio e complimenti per il vostro operato.

Alla prossima!

- MARCO CAVALLINI -