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UNHOLY
"Estasi Glaciale"
agosto 2016
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Intervista realizzata da Emiliano Lanzoni (Code 666/Aural Music) nell’estate 1998

Gli UNHOLY sono probabilmente la più famosa cult band della scena estrema finnica. In oltre 10 anni di attività non hanno mai raggiunto i livelli di notorietà che avrebbero meritato, continuando a rimanere un mito per pochi eletti. I tre finlandesi producono musica catartica, quasi allucinogena belle sue ossessive atmosfere. Il nuovo, terzo, album “Rapture” è l’ossessivo rituale del viaggio iniziatico per il superamento di ogni confine dei “vivi”. Il solito, inconfondibile marchio di incubi che li distingue da sempre.
Non è l’inferno quello che i nostri descrivono, è molto peggio. Lenti e subdoli, gli UNHOLY si insinuano pian piano negli anfratti che lasci scoperti, e quando ti accorgi che sei perduto è ormai troppo tardi.
Parlo con JAN KUHANEN, portavoce del gruppo.

Prima di tutto, dove è finito Jarkko? Come mai ha deciso di lasciare la band?

Ora sta per i fatti suoi, credo, facendo le cose che vuole fare. Non ha lasciato la band, semplicemente non era in grado di seguirci nel cammino che abbiamo deciso di percorrere.

Come mai un silenzio così lungo (3 anni) dall’ultimo album?

E’ stato un pessimo periodo, siamo stati quasi sul punto di scioglierci, non ci trovavamo più bene assieme. Ripensandoci ora, credo che il break ci abbia fatto bene, avendo focalizzato meglio i nostri obiettivi.

Parlatemi della realizzazione dell’ultimo “Rapture”.

Sono state tre settimane di caos, caldo infernale, un casino di problemi, budget ridotto, mal di testa, stress, caffè, birra, pornografia, mal di gola, sudore, macchinari che si rompevano, rompiballe del cazzo, ampli che saltavano, ancora birra, mixaggio, ri-mixaggio ed infine il master tape. Poi lo ascolti e ti chiedo come faccia a suonare in quel modo….Alla fine finisci per odiar quel Dat , ma devi imparare a conviverci.

Siete tra le più seguite cult band del mondo, ma non avete mai avuto il desiderio di raggiungere un’audience più vasta?

Ogni band raggiunge l’audience che si merita. Noi abbiamo pochi seguaci, ma assai fedeli e da loro riceviamo tutto il supporto che desideriamo. No, non sono invidioso delle altre band.

I testi di “Rapture” sono un atipici per voi.

Esatto, ho voluto allargare i miei orizzonti. La disperazione della razza umana a tutti i livelli, con un’ottica molto alla Dostojevski.

Siete influenzati dai luoghi nei quali vivete?

Forse in maniera inconscia, ma tutto viene fuori molto naturalmente. L’uomo è un animale tropicale, farlo vivere nel gelo del mio paese è inumano.

La mia domanda tormentone. Ogni anima ha il suo prezzo; quale è il tuo?

L’anima non esiste, non ti rispondo nemmeno.

Come mai suonate così poco dal vivo?

La line up attuale non ce lo permette; ci stiamo lavorando sopra, anche perché amiamo suonare dal vivo.

Per caso sai quante copie hanno venduto i vostri albums?

Dunque, “From the shadows” ha venduto ufficialmente 3000 copie, mentre “The second ring of power” è arrivato sopra le 7000.

Riuscite a vivere con la vostra musica?

Io e Ismo abbiamo un lavoro, mentre Pasi (il cantante) ha solo la musica, ma non direi proprio che riesce a viverci.

Quali sono le cose che influenzano maggiormente la vostra musica?

Musicalmente, Jimi Hendrix…..Ma è il mondo e la gente che lo abita ad interessarci. La musica è una valvola di sfogo alle nostre idee. Amo Dostojevski e Nietzche e in generale tutti i i cosiddetti “bad guy” delle varie epoche, i profeti che nessuno capiva. Ti danno degli spunti che puoi inserire nella tua vita, o indicarti la via per crearne dei tuoi personali.

Qual è la tua idea di religione?

Un capo tribù indiano disse: “La terra non appartiene agli uomini, sono gli uomini ad appartenere alla terra. Tutto è collegato, come il sangue che unisce una famiglia, questo noi sappiamo”. E’ una delle cose più semplici ma profonde che ho mai sentito, ed è un’ottima base per una propria religione, se pensi di averne bisogno.

Siete coinvolti in progetti paralleli?

Pasi ha una pyschedelic rock band, mentre io e Ismo siamo troppo occupati e pigri per fare qualcosa all’infuori degli UNHOLY.

Come ti immagini il futuro?

Tutto finirà prima o poi. Noi aspettiamo la stella chiamata Wormowood… ma alla fine tutti noi dovremo cavalcare quel cavallo... da soli.

- EMILIANO LANZONI -