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DREARINESS
"Bonjour tristesse"
Maggio 2022
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Benvenuti sul sito. Volete presentarvi ai lettori?

Dreariness è un progetto nato nel 2012 a Roma inizialmente come trio (Tenebra, Gris, Torpor), diventato oggi una collettività di 7 componenti. Dando in pasto i nostri sentimenti a questa creatura, cerchiamo di tramutare tutto quello che proviamo in musica con una malinconia di fondo che ci contraddistingue da sempre, senza imporci nessuna limitazione per quanto riguarda etichette o generi proposti. Semplicemente usiamo i mezzi che riteniamo più opportuni di volta in volta per avvicinarci il più possibile all’ascoltatore.

Fra i termini correttamente utilizzati per descrivervi c'è blackgaze. Il black metal rappresenta il lato nero della vita, lo shoegaze quello nostalgico; pensate che questi due lati possano coesistere?

Dentro di noi coesistono molte cose, spesso totalmente incoerenti fra loro. Non abbiamo paura di mostrare i nostri lati, anche quelli più intimi. Se black metal significa mostrare la parte più oscura e violenta di noi, shoegaze invece è la parte malinconica, sognante e struggente che viene direttamente dal cuore. Un bacio all’anima. Ma indipendentemente da ciò che uno può provare ascoltando un genere piuttosto che l’altro, che può essere anche qualcosa di estremamente soggettivo, la nostalgia e l’oscurità possono assolutamente coesistere ed essere anche strettamente correlate.

A mio avviso il nuovo album "Before we vanish" ne è una efficace dimostrazione. Le porzioni delicate cullano, accarezzano; quelle dure stordiscono, danno degli schiaffi che lasciano il segno. Due componenti così distanti si armonizzano perfettamente. E' questa la vostra intenzione quando componete?

La nostra intenzione è trasmettere la morbosità di quel che le parole dicono attraverso la musica. Una sorta di danza frenetica che prende tutto, fare entrare prima dalle orecchie e poi nei sensi quello che Before We Vanish è : un percorso doloroso, si, ma capace di aiutare il prossimo ad accettarsi e ad accettare gli altri. Il nostro obiettivo in fase compositiva è sempre quello di riuscire ad assorbire l’ascoltatore al punto da fargli provare esattamente ciò che cerchiamo di esprimere in quel momento. In questo caso abbiamo giocato con questa forte alternanza a simboleggiare i momenti di avvicinamento che provocano ferite, inoltre ogni brano porta con se un determinato stato emotivo, caratteristico di ogni fase della relazione di cui si parla.

Tradotto in italiano, DREARINESS significa desolazione, tristezza; parole che descrivono in buona parte la vostra proposta, eppure ad ascoltare con attenzione un filo di speranza si può percepire.

Dreariness significa desolazione, è vero, ma per noi è anche un colore e di conseguenza un'emozione.
Il grigiore dei giorni, il grigiore che si posa sugli occhi nelle giornate uggiose e malinconiche, il rumore del vento tra le foglie, la stretta allo stomaco, il nodo in gola. E spesso ciò che si prova in queste circostanze in fondo in fondo è anche quel filo di speranza che ti porta a proseguire lungo il tuo percorso. La traduzione migliore per quanto ci riguarda è proprio quella del “grigiore”, anche per gli infiniti significati che tale colore porta con se.

La bellissima "Exhale", posta, non credo per caso, in conclusione ne è l'esempio perfetto; nella sua dolce malinconia fa scorgere una piccola luce in fondo al tunnel, apre una porta e una finestra dalle quali entrano aria ed esce la polvere accumulatasi. È una sensazione solo mia o anche vostra?

No, non sbagli.
Exhale è una sorta di incoraggiamento, un abbraccio, una pacca sulla spalla.
È capire i propri limiti, perdonarsi, perdonare.
Exhale è anche ritrovarsi, non aver paura di accettare le conseguenze, accettare, accettazione.
È uno spiraglio, si, ma a volte gli spiragli hanno una luce immensa e bellissima.

Le frasi finali di questa song recitano "Abbracciamoci, mentre cadiamo in noi. Abbracciamoci, precipitiamo in noi". Una volta caduti, è finita o c'è sempre la possibilità di rialzarsi?

Ci si rialza sempre da terra. La caduta è essenziale, anche se può essere catastrofica.
È necessaria per scoprirsi, per imparare anche a conoscersi, per capire le proprie fragilità, i propri limiti ed abbatterli.
Pensiamo sempre di non farcela, che le emozioni possano sopraffarci. Ed è vero, può essere così.
Ma si può imparare anche a gestire tutto questo.
Abbracciarsi mentre si cade. Per non abbandonarsi più.

Nel presentarlo sul sito Aristocrazia Webzine, dite che il disco è stato anche un modo, l'occasione per uscire allo scoperto, mostrare fragilità e debolezze. Personalmente credo che prima o poi tutti avvertono la necessità di mostrare chi/come sono davvero, buttare fuori i pensieri che fanno male e scorticano dentro. E la musica e le liriche sono due forme artistiche che possono aiutare a farlo. Concordate?

Assolutamente si.
Io stessa ho vissuto la situazione riportata nel disco. Sono stati anni molto difficili dove ho toccato il fondo.
Cantare Before We Vanish, interpretarlo, rivivere determinate emozioni, i ricordi.. è stato devastante e terapeutico al contempo.
Una rinascita.

A volte nei testi compare la parola ricordi. Mi pare diate molta importanza a questo aspetto della vita. Ritenete che per certi versi siano indispensabili per affrontare le difficoltà del presente?

I ricordi sono quelli che ci formano. Sono il romanzo della vita. Certo, non si può vivere di ricordi, alcuni a volte li si vorrebbero cancellare. Eppure restano lì. A volte tormentano, a volte fanno sorridere, a volte piangere. Ma questa è la vita. Bisogna sopportare tutto. Spesso qualcosa tornerà utile.

Spesso alla musica e alle emozioni da lei scaturita vengono associati dei colori; quali credete siano quelli che possono essere utilizzati per voi? Ce ne è uno che spicca sugli altri?

Diamo tantissima importanza anche ai colori, crediamo lo si possa intuire dalla moltitudine di colori che abbiamo utilizzato fino ad oggi nelle nostre pubblicazioni. Tuttavia come per la musica, non ci vincoliamo nemmeno a fattori visivi come possono essere i colori. Cerchiamo di far prevalere determinate tonalità associandole alla musica che vogliamo far uscire in un determinato momento, ma oltre al già menzionato grigio, lasciamo che chi ci ascolti immagini tutti i colori del mondo. Lasciamo che i colori si fondano, come del resto le emozioni.

La traduzione in italiano del titolo è "Prima di svanire". Qual è l'ultima cosa che vorreste fare, l'ultima emozione che vorreste provare prima di scomparire?

L'amore: è un sentimento che porta con sé tante emozioni. Ci si può trovare dentro l'odio, la sofferenza.. oppure la felicità, la speranza, la spensieratezza. Sono emozioni rare eppure se le si riesce a sentire, bellissime.

Un vostro commento su queste due frasi.
La prima: "La malinconia è la felicità di sentirsi tristi" (Victor Hugo)

È vero, si può provare felicità nel sentirsi tristi. Ci si crogiola per anni nella tristezza, facendone la propria coperta. Ma a volte bisogna anche svestirsi di tutta la cupezza e assaggiare anche altre emozioni. E quando lo si fa, ci si rende conto che forse non si era proprio così felici, nel sentirsi tristi.

La seconda: "La nostalgia è il letto secco del fiume che continua a ricordarsi le carezze dell'acqua" (F. Caramagna)

La nostalgia è un sentimento bello quanto strano. Certe melodie mi fanno sentire nostalgia per posti e epoche mai vissute.
Altre volte invece provo forte nostalgia per chi non c'è più. Per momenti con persone che mai torneranno. Proprio come per il fiume, alla base di tutto ci sono delle mancanze per qualcosa che si è vissuto con piacere. Ma non bisogna mai vivere tutto ciò in maniera negativa, la nostalgia ha quel dolce retrogusto proprio perché qualcosa siamo riusciti ad ottenere, e ne abbiamo un piacevole ricordo. Dobbiamo sempre fare tesoro di ciò che ci è capitato di bello, e cercare di pensare meno al fatto che non ci è più concesso come se fosse un ingiustizia.

Cosa, quanto rappresenta per voi la musica? Riuscite ad immagine la vostra vita senza di essa?

Da fruitori, non riusciamo ad immaginare una giornata senza musica, figuriamoci una vita. Talvolta invece scrivere non è così semplice, è un pò come dare una sbirciata dentro di se, e non è sempre facile accettare ciò che si vede, mentre altre volte diventa anche sconveniente e si evita addirittura di farlo. E’ un rapporto di amore ed odio. Quindi capitano periodi in cui ci si prende una pausa di riflessione.

L'album è dedicato alla memoria di G.R.. Considerate importante il ricordo di chi non c'è più?

Giovanni Rosa è il padre di Tenebra, venuto a mancare un anno fa.
Questo disco è dedicato alla sua memoria, specialmente per le tematiche. C’è sempre stato un rapporto più di odio che d'amore, eppure ha prevalso il perdono. Il ricordo di chi non c'è più è importante.
Anche Fragments fu dedicato alla memoria della madre ma in quel caso c'erano canzoni realmente dirette a lei.

E' tutto. Grazie per l'attenzione, a voi le parole finali.

Grazie mille per quest’intervista ricca di spunti di riflessione e per lo spazio offertoci, speriamo di vederci presto sui palchi, a presto!

- MARCO CAVALLINI -